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Il Tribunale dell'UE respinge il marchio "Mafia" per i ristoranti

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La scorsa settimana il Tribunale dell'Unione Europea ha respinto il ricorso di un'azienda spagnola per il mantenimento della protezione del marchio europeo per il suo slogan di marketing "La Mafia se sienta a la mesa" (traduzione: "La Mafia è a tavola"). Il tribunale ha accolto la denuncia del governo italiano, secondo il quale è immorale sfruttare il nome di un'organizzazione criminale che, a suo dire, è nota per una lunga serie di attività criminali, tra cui il riciclaggio di denaro, il racket e il traffico di droga.

La catena La Mafia, che gestisce 40 ristoranti di cucina italiana in Spagna, ha presentato all'EUIPO la domanda di registrazione del marchio a livello europeo nel 2006. Il marchio presenta scritte che ricordano quelle dei film de "Il Padrino", insieme allo slogan "prendi posto a tavola".

Nel 2015, l'EUIPO ha revocato il marchio La Mafia a seguito di un reclamo del governo italiano "che ha sminuito la serietà della mafia e ha glamourizzato l'organizzazione criminale". Il Telegraph e che fosse "contrario all'ordine pubblico e ai principi di moralità accettati". La società di ristorazione ha fatto ricorso contro la decisione dell'EUIPO sostenendo che il suo slogan "La Mafia se sienta a la mesa" si riferiva ai film de "Il Padrino", piuttosto che al sindacato criminale reale.

Nella sentenza della scorsa settimana, i giudici dell'UE hanno affermato che il marchio deve essere dichiarato nullo in quanto "suscettibile di scioccare o offendere" le vittime della mafia e le loro famiglie, oltre a persone con "sensibilità e soglia di tolleranza medie". Definendo le attività criminali della mafia "una grave minaccia per la sicurezza in tutta l'UE", la sentenza prosegue affermando che: "Queste attività criminali violano i valori stessi su cui si fonda l'UE, in particolare i valori del rispetto della dignità umana e della libertà, che sono indivisibili e costituiscono il patrimonio spirituale e morale dell'UE".